Le Asl continueranno a rilasciare
i certificati medici per la richiesta del voto a domicilio anche
nei prossimi giorni, on line così come è stato fino ad oggi; e i
sindaci, a cui va inoltrata la domanda, si sono detti
disponibili ad accogliere le richieste. Lo faranno fino a quando
le esigenze organizzative, in questo caso più complesse del
solito, lo permetteranno: in ogni caso superando la 'dead line'
del 15 settembre, ovvero il quinto giorno prima delle elezioni,
che era il termine ultimo indicato in via ordinaria dalla norma
nazionale per votare da casa. E' quanto si spiega in una nota
della Regione oscana.
I potenziali elettori a domicilio sono molti di più rispetto
a elezioni precedenti. Il caso riguarda infatti tutte le persone
che si trovano in quarantena o isolamento fiduciario per
Covid-19, perché positive e dunque contagiose. perché entrate in
contatto con persone malate e dunque in sorveglianza attiva
oppure tornate dall'estero e in attesa dell'esito del tampone.
Ci può esser chi si è trovato in queste condizioni dopo il 15
settembre (e non poteva dunque far richiesta prima) o che ancora
non lo è ma lo sarà da qui a domenica. Nella straordinarietà
della situazione Regione ed Anci, ritengono che il termine per
inoltrare la richiesta di voto a domicilio possa dunque essere
derogato, in modo da non ledere il diritto costituzionale al
voto. La Prefettura di Firenze, per conto di tutte le prefetture
toscane, ha posto nei giorni scorsi un quesito al Ministero
dell'interno.
Potenzialmente sarebbero almeno quattromila i toscani,
isolati o in quarantena, chiamati alle urne il 20 e 21 settembre
per eleggere il nuovo presidente e consiglio della Regione e che
non vi potranno andare. Dai quasi settemila oggi costretti in
casa o in alberghi sanitari vanno tolti infatti i minori, gli
stranieri che non possono votare e chi, rientrato dall'estero e
in attesa del tampone, ragionevolmente potrebbe uscire dalla
sorveglianza attiva nei prossimi due giorni.
Fino a ieri, giovedì 17, in 330 avevano già richiesto alle Asl
il certificato medico. Una volta acquisito la richiesta di voto
va inoltrata al sindaco del comune di residenza, che poi la gira
al sindaco del comune sede della sezione ospedaliera più
prossima.
Per raccogliere il voto a domicilio la Regione ha scelto di
utilizzare medici, infermieri e volontari delle speciali unità
di continuità assistenziali Uscar, che liberamente si sono resi
disponibili: persone dunque professionalmente preparate a
rapportarsi con malati Covid riducendo al minimo i rischi di
contagio. Altre Regioni hanno fatto ricorso al personale della
Protezione civile. Grazie queste persone sono stati costituiti
così sessantanove seggi speciali 'volanti'. Sarà loro cura
raccogliere il voto a casa e consegnare poi le schede, riunite
in una busta apposita, al presidente della sezione elettorale a
cui saranno accorpati, per essere immesse nell'urna destinata.
Il voto a domicilio, poiché le sezioni speciali faranno capo a
quelle ospedaliere (diciassette in altrettanti Comuni in tutta
la Toscana), potrà essere garantito per le Regionali e il
referendum ma non per tutti i Comuni al voto, se non sede di
ospedale. Lo prevede la normativa nazionale. Nel caso delle
Regionali inoltre la circoscrizione di riferimento (e dunque la
scheda e i candidati consiglieri che si potranno votare) sarà
sempre quella del territorio in cui ricade l'ospedale. Dopo ogni
votazione domiciliare visiere ed occhiali indossati dal
personale di seggio dovranno essere sanificati e i dispositivi
monouso gettati: lo stesso per le mascherine (quelle FFP2) dopo
sei ore. All'elettore, se sprovvisto, sarà fornita mascherina
chirurgica. Le matite vanno cambiate od adeguatamente
disinfettate dopo ogni utilizzo.
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