A causa del Covid 19 in Italia sono
stati annullati 1.900 eventi sportivi. Lo dice una ricerca che
Endu, startup di Progetto Manifattura a Rovereto, in Trentino,
ha affidato a Nielsen. La multinazionale di ricerca, sondaggi e
analisi dei dati ha coinvolto oltre 15.000 dei 600.000
praticanti degli sport endurance (running, ciclismo, triathlon e
altri sport di fatica), un centinaio di organizzatori (sui 1500
attivi) e una cinquantina di sponsor delle competizioni di
questo tipo.
Il mancato incasso per gli organizzatori è in media di circa
200.000 euro a evento.Il blocco di marzo e aprile e le
limitazioni hanno costretto i praticanti di sport endurance a
rimandare l'acquisto di articoli sportivi e a ridurre la spesa
per le gare che sono state annullate, il 91% di quelle in
programma tra fine febbraio e tutto giugno. Nel 70% dei casi, le
gare sono state annullate autonomamente dagli organizzatori,
senza attendere la valutazione delle autorità. Secondo la
ricerca, compiuta tra fine marzo e aprile e svolta in
partnership con l'agenzia di comunicazione Ital Communications e
con Trentino Sviluppo, su un campione di 15.800 atleti dal
database di Endu, il danno economico derivato dalla pandemia si
attesta tra i 475 e 535 milioni di euro a livello nazionale.
In media l'88% degli sportivi aveva previsto di partecipare
ad almeno un evento e quasi la metà (42%) è pessimista sulla
possibilità di recupero. Il 56%, tuttavia, ha continuato ad
allenarsi a casa. Il profilo socio-demografico dei consumer vede
il 70% degli appassionati di sport endurance di sesso maschile,
età media 49 anni, in prevalenza del Nord-Ovest (46%),
lavoratori dipendenti (40%), reddito medio di 2500 euro mensili.
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