Una sanatoria che preveda una
regolarizzazione generalizzata per tutti coloro che si trovano
in condizione di irregolarità o di precarietà giuridica e il
rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione che
sia quindi di almeno un anno, rinnovabile e convertibile in
altro titolo e che veda come unico requisito la presenza in
Italia. È quanto chiede l'assemblea antirazzista di Trento, che
stamattina ha protestato davanti al Commissariato del governo
sull'onda anche della norma contenuta nel "dl Rilancio"
presentato ieri sera dal premier Giuseppe Conte e che prevede
una procedura di emersione legata però prevalentemente
all'ambito lavorativo, in particolare per settore agricolo, colf
e badanti.
"Sono misure totalmente insufficienti - dice il portavoce
Stefano Bleggi - per di più la richiesta di un versamento
amministrativo di 400 euro rappresenta un ulteriore elemento di
esclusione. Chi realmente pagherà questa quota, il datore di
lavoro o il lavoratore? Inoltre, solo sei mesi per il rilascio
di un permesso di ricerca lavoro, per di più con requisiti
troppo stringenti, è ancora poco. Vogliamo che siano garantiti i
diritti fondamentali a chi in questi anni ne è stato privato".
"Sono più di 600.000 - stima Bleggi - le persone rese
invisibili: a livello locale parliamo di qualche migliaio, e
altri 1.000 che rischiano di diventare irregolari a seguito dei
decreti Sicurezza. Occorre garantire l'accesso alla sanità,
all'iscrizione anagrafica, al welfare e permettere di
ricongiungere i propri cari. Quanti di quelli che oggi si
trovano sprovvisti di tutte queste garanzie potranno
effettivamente emergere da questa condizione?".
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