Decine di ristoratori, baristi,
titolari di locali sono scesi stamane in piazza Duomo a Trento
per protestare contro le nuove misure restrittive volute dal
governo per fronteggiare la pandemia.
La manifestazione, convocata a livello nazionale da
Confcommercio, si è tenuta in contemporanea in diverse piazze
d'italia. Muniti di tovaglie, bicchieri, posate e cuscini per
mezz'ora, seduti, hanno mostrato in silenzio cartelli di
protesta. Alla fine, a mezzogiorno, hanno applaudito e intonato
l'inno di Mameli. In segno di solidarietà ai lavoratori sono poi
arrivati in piazza anche il presidente della Giunta provinciale
Maurizio Fugatti e l'assessore al commercio Roberto Failoni.
"Vogliamo richiamare una forte attenzione su ristoratori,
locali da ballo, pubblici esercizi che sono state tra le
attività più colpite", ha detto il presidente dell'Associazione
ristoratori del Trentino, Marco Fontanari. "Chiediamo che ci sia
attenzione nei ristori: sul decreto del governo il giudizio è
che sono state messe importanti risorse ma non sufficienti viste
le perdite subite, l'importante sarà poi la velocità
nell'erogarle". Fontanari ha confermato che, nonostante
l'apertura prolungata garantita dalla Provincia, già da due
settimane a questa parte, e in particolare negli ultimi due
giorni "l'afflusso dei clienti è stato bassissimo, di fatto sta
diventando un lock-down mascherato". Giudizio analogo da parte
di Massimiliano Peterlana, presidente della Fiepet: "Malgrado
l'allungamento non c'è riscontro di clientela purtroppo. Nei
prossimi giorni valuteremo tutti insieme se a questo punto,
nell'ottica di poter lavorare bene a dicembre, non sia il caso
di fermarci comunque anche noi fino al 24 novembre".
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