Parte da Trento la protesta dei grembiuli bianchi di esercenti e ristoratori, indetta da Fipe-Confcommercio e alla quale hanno aderito anche Fiepet - Confesercenti e Associazione dei pubblici esercizi del Trentino.
Circa 250 imprenditori si sono dati appuntamento stamane al parcheggio ex Zuffo con le loro auto e si sono poi mossi in corteo fino al Commissariato del Governo, dove dopo un breve momento di confronto con il prefetto Sandro Lombardi, che ha incontrato all'esterno dell'edificio i manifestanti, hanno consegnato simbolicamente i loro grembiuli in segno di protesta per la situazione di stallo creatasi, con orari ristretti e penalizzanti, obblighi e divieti.
"La nostra categoria conta in Trentino 3.500 aziende, che con responsabilità e investimenti hanno affrontato la pandemia cercando di rendere sicuri il più possibile i nostri luoghi", dice Marco Fontanari, presidente Fipe. "Ad oggi dopo tante promesse di riapertura e tanti sacrifici il momento di ripartire non è ancora arrivato. Per noi diventa veramente difficile andare avanti se non ci viene permesso il lavoro quotidiano. A fronte dell'impossibilità di lavorare ci aspettiamo che lo Stato ci aiuti, qualcosa è arrivato ma non in maniera sufficiente e nei tempi necessari per dare dignità di vita a imprenditori e lavoratori. Vogliamo riaprire, per dignità ma anche per un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione, che è quello del lavoro".
Il Commissario del Governo Sandro Lombardi ha detto: "Il vostro documento e la mia relazione verranno inviati già in mattinata ai ministeri competenti affinché venga fatto un focus sulla situazione della vostra categoria, che è penalizzata al massimo. Chiedo di stringere i denti, è il momento della compattezza e dell'unità, cerchiamo di affrontare i mesi che verranno insieme, con determinazione e orgoglio".
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