Il Progettone in Trentino è
efficiente ed efficace dal punto di vista
produttivo, occupazionale e sociale. Inoltre, ogni euro speso
dall'ente pubblico per questo strumento di politica del lavoro
"raddoppia" il suo valore sul territorio a fronte di un costo
netto di soli 5,3 euro per ora lavorata. Emerge dalla ricerca
Euricse "L'impatto sociale ed economico del Progettone",
realizzata nell'ambito dell'accordo di programma con la
Provincia, e presentata nei giardini del Castello del
Buonconsiglio. "Questa esperienza potrebbe essere estesa ai
percettori di reddito di cittadinanza e la sua logica di fondo
potrebbe essere applicata anche ai giovani colpiti dalla crisi
Covid", ha detto il presidente di Euricse, Carlo Borzaga.
Quasi 500 gli interventi ambientali, tra manutenzione delle
aree verdi, aree di sosta e piste ciclabili, e più di 300 sedi
di lavoro per la realizzazione di servizi di pubblica utilità.
Un numero crescente di occupati - erano meno di 1000 nel 2008,
negli ultimi anni sono saliti a una media di 1.800 - ai quali
vengono offerti un contratto stabile (per l'80% si tratta di
posizioni a tempo indeterminato) e una garanzia di vita
dignitosa.
Questi i numeri relativi al 2018 evidenziati nel rapporto
realizzato dal gruppo di lavoro formato da Eddi Fontanari, Sara
Depedri e Carlo Borzaga.
La funzione sociale del Progettone, dicono i ricercatori, è
evidenziata dalle concrete difficoltà di reimpiego delle persone
nel mercato del lavoro ordinario a causa dell'età media elevata
e di disagi o difficoltà allo svolgimento delle mansioni (il 57%
dei sottoposti a visita sanitaria presenta limitazioni fisiche o
prescrizioni mediche). Grazie alla realizzazione di contesti
lavorativi personalizzati, il Progettone è riuscito a rendere le
persone ampiamente produttive: lo dimostrano i dati delle
assenze per malattia o infortunio, limitate al 4,8% di perdite
di ore
lavorabili nel 2019.
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