La Provincia autonoma di Trento
prima in Italia per qualità istituzionale: a sottolinearlo è
l'ufficio studi della Cgia-Confartigianato di Mestre, in uno
studio che misura i tempi, i costi e la farraginosità della
cattiva burocrazia italiana, alla luce delle analisi elaborate
dall'Istituto Ambrosetti e da Deloitte.
Mestre riprende inoltre uno studio effettuato
dall'università di Göteborg nel 2021, su 208 regioni europee; il
Trentino, prima realtà territoriale italiana per qualità
istituzionale, si colloca qui al 100/o posto. "Molto buono il
risultato della pubblica amministrazione trentina - commenta
l'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli - tanto più
importante perché, come segnala anche l'Ocse, non solo le
imprese si stabiliscono più volentieri dove l'amministrazione
pubblica è più efficiente, ma anche la loro produttività media
risulta più alta. Tuttavia, se spostiamo il nostro 'binocolo'
dal panorama italiano a quello europeo, ci accorgiamo che c'è
ancora tanta strada da fare. Per il sistema-Italia ma anche per
il Trentino. Essere a metà classifica non ci basta. Dobbiamo
puntare in alto, sfruttare a fondo le prerogative della nostra
Autonomia, nell'interesse delle imprese e prima di tutto dei
cittadini". L'indice finale sulla qualità istituzionale redatto
dall'Università di Göteborg è frutto di un mix di quesiti posti
ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici,
l'imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la
corruzione. Nello specifico i quesiti convergono su tre servizi
pubblici che hanno valenza più "territoriale": istruzione,
sanità e pubblica sicurezza. L'indice finale, oltre ai dati
delle indagini regionali, tiene conto anche di altri servizi più
generali (ad esempio la giustizia), includendo alcuni indicatori
della Banca mondiale.
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