"Mancano quasi 5.000 medici nei servizi di pronto soccorso italiani e la situazione è allarmante in tutta Italia: la Giunta provinciale ha lavorato alla scuola di medicina proprio per affrontare gli anni a venire.
La pandemia non ha aiutato e le sospensioni dei professionisti non vaccinati hanno ulteriormente complicato la situazione di carenza dei professionisti sanitari".
Lo ha detto - informa una
nota - l'assessore alla salute della Provincia di Trento,
Stefania Segnana, rispondendo a un'interrogazione presentata da
Ugo Rossi (Azione).
Segnana ha parlato dell'indizione di numerosi concorsi, dal
2019 ad oggi, per assunzioni a tempo indeterminato e
determinato, che hanno visto scarsa partecipazione e molte
rinunce. "Vista l'oggettiva, persistente difficoltà nel
reclutare personale dipendente sono state indette selezioni per
la ricerca di medici disponibili a rendere prestazioni libero
professionali a chiamata, ma anche per questi non si sono
registrati numeri di candidati e partecipanti a copertura delle
esigenze", ha specificato Segnana, parlando di un'indagine
esplorativa per l'affidamento dei servizi di assistenza medica
per medicina di urgenza e pronto soccorso di Trento, Rovereto,
Arco, Borgo, Cavalese, Cles e Tione.
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