Decine di funivie in Europa tra
Italia, Austria, Francia e Scandinavia. Nuovi impianti di
risalita al Cerro Catedral, ai piedi delle Ande argentine. E poi
ci sono gli Stati Uniti che da soli si apprestano ad inaugurare
28 impianti destinati agli sciatori nordamericani. Un vero e
proprio record, quest'ultimo, che rilancia il mercato
d'oltreoceano post pandemia. Per il gruppo altoatesino Hti
(Leitner), tra i leader mondiali delle tecnologie invernali sono
infatti ottanta i nuovi impianti sciistici pronti per il taglio
del nastro.
"È per noi un grande motivo di orgoglio essere stati scelti
dai più prestigiosi comprensori sciistici internazionali che
hanno voluto così affidarsi alle nostre soluzioni innovative
accompagnate da una sempre crescente attenzione per la
sostenibilità energetica e ambientale", commenta Anton Seeber,
presidente di Hti. "I nostri elevati standard qualitativi
saranno come sempre a servizio del comfort e della sicurezza
degli sciatori".
Italia, Austria, Francia e Scandinavia sono le aree nelle
quali verrà inaugurato il maggior numero di nuovi impianti
targati. Nel nostro Paese le aperture più significative saranno
soprattutto al nord, dall'Alto Adige, dove ha sede il Gruppo,
alla Valle d'Aosta passando per Piemonte e Trentino. Tra le
opere più attese quella di Monte Cavallo a Vipiteno, l'Alpe di
Siusi, Breuil-Cervinia-Valtournenche, Sestriere e San Martino di
Castrozza. In Austria tra cabinovie, seggiovie e soluzioni
Telemix (un sistema adattabile alle singole esigenze), saranno
otto i nuovi impianti di risalita, una quindicina in Francia,
tra l'altro in celebri stazioni sciistiche come Tignes, La
Plagne e L'Alpe d'Huez, mentre l'area scandinava ne conta
addirittura 12 con Svezia e Norvegia (Åre e Voss) a tirare le
fila. A completare il quadro europeo si aggiungono le nuove
realizzazioni che caratterizzeranno diverse stazioni sciistiche
in Svizzera e nei Balcani.
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