Via libera dalla Giunta provinciale
di Trento al Piano di controllo del cervo per il settore
trentino del Parco nazionale dello Stelvio. Il provvedimento -
informa una nota - intende ricomporre gli squilibri ecologici
causati dalla presenza eccessiva di esemplari di cervo
all'interno dei confini del parco.
"I contenuti del piano sono stati valutati positivamente dagli
organi scientifici competenti e approvati nei suoi obiettivi dal
Comitato provinciale di coordinamento e indirizzo del parco.
Quello che ci proponiamo di fare è in linea con quello già posto
in essere a suo tempo nei settori altoatesino e lombardo del
parco: favorire la convivenza fra la fauna selvatica e
l'ambiente e fra le diverse specie, in maniera scientificamente
corretta e attenta alle esigenze della biodiversità", ha
spiegato l'assessore all'ambiente, Mario Tonina.
Il piano, sottoposto al parere dell'Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dell'Osservatorio
faunistico provinciale, prevede nei primi due anni un prelievo
in controllo sperimentale di circa 100-180 cervi all'anno, con
la collaborazione dell'Associazione cacciatori trentini e sotto
il coordinamento e il controllo del Parco e del Corpo forestale
trentino. La stima della consistenza nella primavera del 2022
del cervo nell'intera Unità di gestione Pns-Val di Sole è di
circa 2.900 cervi; nel parco è di circa 1.600 individui.
L'avvio dei prelievi - ha specificato l'assessore - è
previsto per la sessione di gennaio-febbraio, verificato in ogni
caso l'andamento della stagione metereologica e gli eventuali
effetti sulla consistenza di cervi nel parco. È stato avviato da
parte della Fondazione Edmund Mach il corso di formazione, in
collaborazione con l'Associazione cacciatori trentini, rivolto a
chi gestirà la fase dei prelievi, per acquisire la qualifica di
'coadiuvante'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA