"La rappresentazione che viene
fatta della sanità trentina fa male al territorio. Prendiamo
atto delle difficoltà che ci sono, e che riguardano tutto il
Paese, ma come autonomia abbiamo fatto tutto ciò che si poteva
fare in questa legislatura, introducendo la scuola di medicina,
innalzando il numero degli studenti di infermieristica e
stabilizzando il personale che ha prestato servizio durante la
pandemia". Così, in conferenza stampa, il presidente della
Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in riferimento alla
carenza di medici e personale sanitario nelle strutture
ospedaliere trentine.
"Questo continuo piangersi addosso non credo faccia bene al
sistema trentino. Le criticità non si negano, ma il sistema sta
tenendo e ci sono anche delle eccellenze di cui si parla meno.
Il clima che abbiamo trovato negli ospedali periferici visitati
negli ultimi giorni è costruttivo", ha aggiunto.
"Entro il 2023 vi sarà un incremento del personale sanitario del
5%, attraverso la stabilizzazione del personale che ha prestato
servizio durante l'emergenza Covid-19", ha affermato, poi, il
dirigente generale del dipartimento salute della Provincia di
Trento, Giancarlo Ruscitti. "Dal 2022 - ha aggiunto - vi è
possibilità di assumere specializzandi, e abbiamo già avviato
relazioni con diverse scuole di specializzazione, tra cui vi
sono anche con Ferrara, Bologna e Sassari. Inoltre vi è stato un
investimento importante sulla formazione, che porterà al
raddoppio dei posti per i corsi delle professioni sanitarie".
Sull'ambito del rinnovo contrattuale della dirigenza medica,
Riuscitti a parlato di interlocuzioni in corso, in particolare
sulle indennità e sulla vacanza contrattuale.
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