"Abbiamo progettato il futuro con
progetti e investimenti di 50 anni. Un numero grande anche se
paragonato ad altre proposte di finanza di progetto, il più
grande in Italia e probabilmente anche il più grande d'Europa.
Siamo arrivati ad un risultato che alcuni non credevano
possibile, siamo arrivati a questo perché abbiamo avuto una
somma di forze, mi riferisco a tutti i soci e ai territori che
attraversiamo. In maniera compatta tutti ci hanno creduto e
hanno lavorato per portare a casa questo progetto". Lo ha detto
l'ad di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni, dopo che il
ministero ha dato via libera alla proposta di finanza di
progetto per A22 - ritenuta quindi fattibile - un progetto che
prevede investimenti da 7,2 miliardi con una prospettiva di 50
anni.
"Gli attuali soci che c'erano 60 anni fa quando è nata A22 ci
sono oggi in maniera convinta e soprattutto ci saranno anche in
futuro perché in maniera determinata abbiamo costruito questo
progetto non per creare margini economici o risultati
finanziari, ma abbiamo investito sul futuro di persone e
territori", ha aggiunto Cattoni. Priorità assoluta sarà data
alla terza corsia che partirà appena arriverà la concessione.
Quella dinamica tra Trento sud e Verona, invece, tra un anno,
circa 4 anni serviranno invece per la terza corsia
Verona-Modena. Il presidente di Autostrada del Brennero Hartmann
Reichhalter ha parlato di "compattezza dei soci e compattezza
del Cda, e soddisfazione per il comparto tecnico che ha dato il
sangue per portare avanti questo progetto che oggi ha avuto un
primo esito importante che certifica che siamo sulla strada
giusta e dobbiamo proseguire, dobbiamo avere ottimismo per lo
scopo finale, cioè la concessione per i prossimi 50 anni". "Il
risultato raggiunto oggi è la dimostrazione di un lavoro di
squadra di tutti i rappresentanti dei territori di A22 che fino
dall'inizio hanno voluto dare una voce unica a questo progetto.
Il percorso non è stato facile ma lungo e difficile ma la
compattezza, anche di fronte a diversi governi che si sono
succeduti, è stata un aspetto determinante", ha detto il
presidente della Regione Trentino Alto Adige, Maurizio Fugatti.
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