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Studio,in Alto Adige ascesa sociale migliora ma resta difficile

Studio,in Alto Adige ascesa sociale migliora ma resta difficile

Sondaggio dell'Ipl e dell'Eurac Bolzano

BOLZANO, 15 dicembre 2022, 11:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Alto Adige il livello di istruzione e benessere crescono, ma l'ascesa sociale rimane difficile. Eurac Research e Ipl hanno fornito per la prima volta un quadro complessivo del fenomeno della mobilità sociale in Alto Adige. Per molte delle persone intervistate la situazione è migliorata rispetto a quella dei genitori, sia in termini di istruzione che di occupazione o di sostentamento economico, ma le possibilità individuali di raggiungere determinate posizioni sociali sono ancora distribuite in modo disomogeneo e condizionate dalle proprie origini.
    Un certo grado di mobilità sociale permette che le cittadine e i cittadini abbiano reali opportunità di migliorare la propria posizione sociale, indipendentemente dal loro background familiare. Eurac Research e Ipl hanno cercato risposte a queste domande e nella primavera del 2022 hanno intervistato telefonicamente circa 1.500 persone residenti in Alto Adige di età compresa tra i 25 e i 74 anni raccogliendo dati in merito al titolo di studio, alla condizione professionale ed economica non solo delle persone intervistate, ma anche dei loro genitori.
    Complessivamente, il 32,1% degli intervistati è riuscito a migliorare la propria posizione professionale rispetto ai genitori, mentre il 19,0% ha visto un peggioramento. La percentuale di persone socialmente immobili − cioè quelle la cui posizione occupazionale non è cambiata rispetto ai genitori − è leggermente aumentata nel corso delle generazioni. Il 42,7% degli intervistati ha dichiarato di riuscire a far quadrare i conti con il reddito famigliare oggi più facilmente di quanto non facesse la propria famiglia quando aveva 14 anni. Solo il 16,5% trova più difficile oggi arrivare a fine mese nella propria famiglia rispetto a quella dei genitori.
    Secondo Roland Psenner, presidente di Eurac Research, "tanto più ampio è il divario tra ricchi e poveri, tanto più l'origine sociale delle persone condiziona le loro opportunità e scelte di vita e tanto più rapidamente diminuisce la nostra capacità di pianificare e mettere in atto azioni concrete per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall'Agenda delle Nazioni Unite".
   

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