"Morire di freddo a 19 anni,
nella città più ricca d'Italia, è una vergogna senza fine.
Abbiamo il dovere di urlarlo a chi ne ha le responsabilità.
Chiediamo verità e giustizia per la morte di Mostafa". Lo hanno
affermano i volontari di "Bolzano solidale", nel corso di una
manifestazione in mattinata in Piazza Università a Bolzano a
ricordo del ragazzo egiziano morto per freddo venerdì scorso. I
volontari chiedono "la riapertura dei centri di accoglienza
straordinaria e dei Sistema di protezione per richiedenti asilo
e rifugiati; la revisione del sistema di accoglienza per dare
priorità a progetti di micro accoglienza (all'interno dei
tantissimi appartamenti sfitti della città) e la progressiva
eliminazione dei dormitori, ubicati in capannoni, che
rappresentano un sistema emergenziale e al limite della
dignità".
In piazza Università a protestare si sono riunite un
centinaio di persone con diversi striscioni su cui si leggeva:
"Non sono numeri, restiamo umani", "Diritti e dignità per tutte
e tutti" e "Merry crisis and a Happy new fear".
"Da mesi avvisiamo le istituzioni di riferimento che
centinaia di persone dormono all'addiaccio; da mesi ripetiamo
che l'inverno non è una sorpresa, soprattutto a Bolzano. Le
liste per i pochi centri di accoglienza contano centinaia di
persone in attesa di un posto in dormitorio. Anche per chi
lavora, la maggior parte, è praticamente impossibile trovare un
posto letto in affitto, i prezzi sono alle stelle e le persone
migranti non sono mai ben accette", così i manifestanti.
"Bolzano è diventata, nel giro di pochi anni, una città a
misura di turisti, ben forniti di denaro, e ricchi. La vendita
di una parte della città a palazzinari e milionari ha comportato
l'espulsione delle marginalità verso luoghi meno visibili, dalla
zona industriale ai greti dei fiumi", così "Bolzano solidale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA