Oltre 50.000 dipendenti, di cui
41.482 occupati in provincia di Bolzano, per 478 imprese
associate che generano il 59 per cento dell'intero export della
provincia di Bolzano con quote di mercato in oltre 170 Paesi:
sono alcuni dei numeri del bilancio sociale che Assoimprenditori
Alto Adige pubblica a fine anno.
"Dopo la crisi del Covid e dopo la crisi delle materie prime,
la crisi energetica ci ha fatto capire con ancor più evidenza
che l'Europa, l'Italia e l'Alto Adige non possono fare a meno
della loro industria - sottolinea il presidente, Heiner
Oberrauch - e anche se non sempre questa evidenza si è
rispecchiata nelle decisioni prese dalle varie istituzioni,
qualcosa si sta muovendo".
"L'industria e la sua capacità di contribuire allo sviluppo
economico, sociale e tecnologico - aggiunge Oberrauch - sarà
decisiva per affrontare le sfide legate a cambiamento climatico,
transizione energetica, digitalizzazione e cambiamento
demografico".
Il bilancio sociale di Assoimprenditori rileva, fra l'altro,
che "il 27 per cento di tutti gli occupati dipendenti del
settore privato lavora in una delle nostre imprese associate" e
che "l'89 per cento dei contratti di lavoro nell'industria
manifatturiera e in quella edile sono a tempo indeterminato".
Inoltre, "le retribuzioni sono di circa il 40 per cento
superiori alla media provinciale", mentre "le imposte versate a
solo titolo di Ires, Irap e Irpef sulla retribuzione dei propri
dipendenti ammontano a oltre 850 milioni di euro".
"Il 2022 è stato un anno molto impegnativo, in cui le imprese
si sono dovute adeguare a sfide sempre nuove; lo sarà anche il
2023", aggiunge Oberraiuch concludendo che "decisiva sarà la
capacità di ognuno di noi di unire le forze, mettendo a
disposizione i nostri rispettivi punti di forza e avendo cura di
non lasciare indietro nessuno. In una società sempre più
divisiva, lo vediamo a tutti i livelli, siamo chiamati a
riscoprire ciò che ci unisce".
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