La Squadra mobile di Trento, con la collaborazione della Squadra mobile di Venezia, delle unità cinofile della Questura di Bologna, degli artificieri della Questura di Bolzano e del Reparto mobile di Padova, ha eseguito i provvedimenti di fermo disposti dalla Procura distrettuale di Trento a carico di quattro persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio. I quattro sono accusati anche di associazione a delinquere finalizzata alla fabbricazione illegale, alla detenzione illegale e al porto illegale in luogo pubblico di esplosivi utilizzati per furti a sportelli Atm bancari. Altre tre persone sono state denunciate in stato di libertà.
A quanto riporta la Questura di Trento, gli indagati sarebbero responsabili dell'esplosione che ha interessato il bancomat della filiale di Cognola della "Cassa di Trento", avvenuta nella notte dell'8 gennaio 2023, con il furto di 57.200 euro, e dell'esplosione dell'apparecchiatura Atm della filiale di Cadine, avvenuta la notte del 4 febbraio 2023. Sarebbero responsabili anche dei tentativi di effrazione dei bancomat delle filiali della "Cassa di Trento" di Volano, Bosentino, Pomarolo e di quello avvenuto il 9 marzo 2023 a Besegnano, quando fu arrestato in flagranza uno dei fermati.
Il gruppo - prosegue la Questura - era legato da vincoli di stretta parentela. Dalle indagini è emerso che i quattro rubavano i veicoli poco prima di tentare il furto a uno sportello Atm, per poi darli alle fiamme. In caso di furti che non richiedessero l'utilizzo di esplosivo, invece, utilizzavano le vetture in loro possesso.
Gli indagati sono accusati anche di diversi altri furti, tra cui quello avvenuto nella farmacia di Bedollo la sera del 19 febbraio scorso e il tentativo in un distributore di carburanti.
È tuttora in corso un'indagine finalizzata a verificare il coinvolgimento degli indagati in ulteriori reati analoghi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA