Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato un decreto con il quale dispone la rimozione, tramite abbattimento, di Mj5, l'orso ritenuto responsabile dell'aggressione di un uomo avvenuta lo scorso 5 marzo in valle di Rabbi. Il decreto dispone l'identificazione genetica dell'esemplare, attraverso cattura preliminare.
C'è poi il caso dell'orsa Jj4, dopo la morte di Andrea Papi. Come ministro dell'Ambiente "mi trovo ad aver istituito un tavolo che riguarda non tanto l'orsa Jj4 ma più complessivamente l'eventuale eccedenza di numero" di orsi e per quanto riguarda Jj4 "c'è la magistratura e da parte mia il braccio operativo del ministero dell'Ambiente è l'Ispra. Quindi la valutazione del ministro si basa su quella dell'Ispra che in questo momento al tavolo a Trento ha espresso parere favorevole all'abbattimento". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto a Mattino 5. "In questo momento le condizioni sono queste" ha precisato Pichetto. "In merito a ciò che si è verificato negli anni scorsi - ha ricordato Pichetto - abbiamo le posizioni del Consiglio di Stato. In questo momento l'orsa è nello stesso luogo in cui si trovava quell'altro orso che doveva essere abbattuto 4 anni fa circa e che il Consiglio di Stato invece ha ritenuto di non far abbattere. Pertanto, aspettiamo".
L'assessore al Turismo: "Teniamo i nervi saldi"
"La campagna per boicottare il Trentino è già stata fatta anche in passato, con Daniza. Adesso noi dobbiamo tenere i nervi saldi, come in tutti i momenti di difficoltà. Una prima risposta per la sicurezza dei cittadini e di chi viene a trascorrere un periodo in Trentino è stata data con la cattura di Jj4". Così, l'assessore al turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni, interpellato dall'ANSA. "Rispettiamo chi la vede in modo diverso da noi, ma la priorità per noi è la sicurezza delle persone. Di disdette non sappiamo, e possono esserci per tante ragioni. Riceviamo invece tante richieste di informazioni a cui siamo felici di dare risposta", ha aggiunto, precisando che è in fase di studio una compagna di comunicazione coordinata su tutto il territorio trentino focalizzata sui grandi carnivori.
L'appello degli albergatori
L'ampio dibattito mediatico sulla presenza dell'orso in Trentino, dopo i fatti di Caldes, preoccupa anche gli albergatori altoatesini. "È un dato di fatto - dice all'ANSA Manfred Pinzger, presidente dell'Unione albergatori e pubblici esercenti - che il territorio trentino non è sufficiente per circa 150 orsi, e quindi è urgente prendere provvedimenti". Pinzger sottolinea, inoltre, che l'Alto Adige confina con il Trentino e soprattutto dalla val di Non possono arrivare anche da noi, come si dimostrano casi isolati". Secondo il presidente degli albergatori altoatesini, "urge un intervento sugli orsi e lupi prima che si verifichino altri attacchi".
Esercenti, non ci preoccupano gli animalisti
"Gli animalisti non ci preoccupano e non condividiamo il loro pensiero: se non vogliono venire in Trentino ci sono sono tanti altri posti dove andare. Molti turisti vengono ugualmente". Lo ha detto all'ANSA il presidente di Confcommercio del trentino, Giovanni Bort, commentando la campagna di boicottaggio lanciata da alcune associazioni animaliste. "Va detto - ha aggiunto - che la presenza degli orsi, soprattutto in questo numero, sono un vulnus per il nostro territorio, al pari di lupi e cinghiali. Su questi temi la Provincia deve essere categorica: gli animali selvatici devono essere messi in condizione di non nuocere alle persone". Anche secondo il presidente di Confesercenti del Trentino, Mauro Paissan, gli imprenditori del territorio non sono preoccupati. "In questo momento non c'è particolare preoccupazione, ma le voci negative che girano sul Trentino si ripercuotono sulla popolazione e potrebbero avere effetti su tutta la filiera del settore turistico. Auspichiamo buon senso e una visione equilibrata della situazione", ha detto.
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