Iniziano ad arrivare le prime
persone davanti al rifugio faunistico del Casteller, dove si
trova l'orsa Jj4, catturata dopo la morte del runner Andrea Papi
nei boschi di Caldes. La manifestazione è organizzata dalla
campagna Stop Casteller.
"Abbiamo deciso di partecipare perché la cosa non è come la
dipingono. Hanno voluto mettere questi orsi per scopo turistico
e di immagine. Poi il progetto è stato preso in mano dalla
Provincia ed è naufragato", commenta Franco, che è arrivato da
Salorno assieme ad altre due persone e che ha già partecipato al
sit-in di Oipa organizzato venerdì davanti al Palazzo della
Provincia di Trento. "Abbiamo 400 mila ettari di bosco. Si
potrebbe trovare un'area di un centinaio di ettari, non una
gabbia come il Casteller, dove mettere gli orsi. Bisogna poi
fare chiarezza sull'accaduto. Magari l'orso ha difeso i
cuccioli", spiega.
Arrivano da vicino, da cinque chilometri dal Casteller,
Massimiliano e Sonia, che hanno partecipato anche alle
manifestazioni per M49 nel 2020. "Siamo qui come tutte le altre
volte che abbiamo difeso la vita. Riteniamo giusto esserci.
Siamo contro l'abbattimento e contro la detenzione degli orsi.
Ci sono altri provvedimenti che si sarebbero dovuti prendere
venti anni fa: ad esempio i cassonetti anti-orso e i corridoi
faunistici, mai accettati dall'amministrazione Fugatti.
Disperdendosi gli orsi non sarebbero tutti in un territorio e
sarebbero meno aggressivi", commentano.
Al Casteller, intanto, sono attive due unità della Polizia e
della Guardia di finanza.
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