Quindici persone sono state
fermate oggi dalla Guardia di Finanza, in Basilicata, Liguria e
Puglia nell'ambito di un'operazione antidroga della Procura
distrettuale antimafia di Potenza che ha sgominato un clan
costituito da italiani e albanesi accusato di traffico
internazionale di sostanze stupefacenti (eroina, cocaina,
hascisc e marijuana) provenienti dall'Albania, dove venivano
investiti i proventi illeciti accumulati.
La base dell'organizzazione era a Scanzano Jonico (Matera),
in un'azienda agricola che faceva da "schermo" al traffico della
droga. Il collegamento con l'Albania avveniva attraverso "un
complesso sistema di chat criptate".
Gli affiliati utilizzavano una piattaforma di messaggistica
considerata "sicura e blindata": durante le indagini - nel
contesto di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale
antimafia di Trento - sono stati sequestrati oltre 20 chili di
eroina, 5,7 di marijuana e 105 grammi di cocaina. Oltre al fermo
dei 15 indagati - in prevalenza albanesi, fra i quali il "capo"
dell'organizzazione e il suo più stretto collaboratore,
intestatario dell'azienda agricola base del base - sono stati
eseguiti sequestri preventivi di beni, diretti e per
equivalente, per un valore di 4,2 milioni di euro,
"corrispondente al profitto stimato derivante dall'illecito
traffico di sostanze stupefacenti".
I proventi del traffico di droga (arrivate in Italia, le
sostanze venivano distribuite sul territorio "anche verso altre
organizzazioni autonome") venivano investiti in Albania
"nell'acquisto di beni immobili e attività commerciali".
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