"L'Organizzazione mondiale della sanità ritiene il cambiamento climatico la singola più grande minaccia che l'umanità deve affrontare per la salute globale, che tra il 2030 e il 2050 porterà a 250.000 morti all'anno principalmente per malaria, ondate di calore e malnutrizione". A dirlo all'ANSA è Jacopo Tomasina, advocacy advisor di Emergency, che nel secondo giorno della Dolomite conference on global governance of climate change, promossa a Trento e Bolzano dal think tank Vision con il supporto di Autostrada del Brennero e Axa Italia, ha parlato nel panel "Back to mare nostrum: climate change and migration".
Tomasina si è concentrato sull'impatto del cambiamento climatico sulla salute globale e, di conseguenza, sulle migrazioni. "In Sudan - ha aggiunto - in questo momento c'è una guerra che ha ulteriormente compromesso un sistema sanitario che già aveva dei problemi strutturali. E, al manifestarsi di alcuni eventi climatici, perché recentemente ci sono state delle piogge, immediatamente hanno cominciato a presentarsi delle crescite nei numeri di malattie legate all'acqua potabile pulita".
Tomasina, sempre citando i dati dell'Oms, ha parlato anche di impatto sul "costo diretto" della salute che va "dai 2 ai 4 miliardi di dollari annui entro il 2030".
All'evento è intervenuto anche il direttore tecnico generale di A22, Carlo Costa, che ha parlato del futuyro della mobilità sostenibile e di come oggi costi meno digitalizzare le strade che farne di nuove. "Le strade ci sono dappertutto - ha aggiunto il direttore tecnico generale dell'A22 - semplicemente alcune strade non acquisiscono dati e non regolano processi dei veicoli. Il costo che ha immaginato Autobrennero per digitalizzare tutta l'infrastruttura, che sono 314 chilometri, è di qualche centinaia di milioni di euro". Ricostruire l'Autostrada del Brennero, invece, ha specificato Costa, vorrebbe dire avere un
costo superiore di "30-40 volte almeno".
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