"L'emergenza abitativa in cui ci
troviamo, che si manifesta non solo attraverso gli sfratti in
aumento (che colpiscono maggiormente l'opinione pubblica), ma
anche con un mercato immobiliare carente e inaccessibile per
gran parte delle fasce della popolazione che porta ad un disagio
sociale e indebitamento delle famiglie diffuso, deve richiamare
l'attenzione di tutti sulla necessità di garantire il diritto
alla casa". Così la presidente dell'Ordine degli assistenti
sociali, Angela Rosignoli, in occasione del seminario 'Diritti e
impegno - esplorando il ruolo di advocacy dell'assistente
sociale - La Casa', in corso a Trento.
"Dal nostro osservatorio quello che emerge è che il
'problema della casa' è molto ampio e radicato e deve essere
affrontato in maniera strutturale e coordinata fra le politiche
sociali, abitative ed economiche. La casa e l'abitare è 'affare'
di tutti e le conseguenze vanno a riversarsi su diversi fronti.
Per questo è necessario coordinare le azioni considerando gli
impatti sociali che questi hanno sulla società", aggiunge
Rosignoli.
"Il singolo assistente sociale non è il responsabile delle
difficoltà abitative, ma ha un ruolo fondamentale nel fornire
supporto e risorse alle famiglie e agli individui che affrontano
difficoltà, comprese quelle legate all'alloggio, lavorando
attivamente per trovare soluzioni sostenibili ma è anche sua
responsabilità e competenza portare all'attenzione dei decisori
politici e alle istituzioni quelli che sono i bisogni emergenti
delle persone e della società che incontra quotidianamente",
conclude Rosignoli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA