Nuova riunione del tavolo di lavoro
dedicato al tema salariale in Trentino. L'incontro ha coinvolto
sindacati, categorie economiche e il presidente della Provincia
di Trento Maurizio Fugatti, accompagnato dall'assessore
provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli. Fugatti -
si legge in una nota - ha annunciato che "le strutture
provinciali metteranno a punto una piattaforma di lavoro che
conterrà possibili percorsi ed ipotesi di studio e che sarà
illustrata nella prossima riunione del tavolo".
Le retribuzioni in Trentino sono mediamente più basse
rispetto all'Alto Adige e in qualche caso anche rispetto al
Nord-est, soprattutto per i profili non operai e non
apprendisti. Il divario sale all'aumentare della
professionalità. Si parla di un dato che oscilla tra il 2 e il 3
per cento, e che cresce con i livelli retributivi alti.
Nell'ambito turistico si registrano divari retributivi
notevoli, dell'ordine di 10-15 euro al giorno, per la stessa
mansione all'interno dello stesso territorio provinciale tra le
diverse valli, mentre la media della retribuzione agricola è
fortemente influenzata al ribasso dalla presenza della qualifica
del "raccoglitore" (74% dei lavoratori), figura professionale di
basso inquadramento e molto presente solo in Trentino per la
fase della raccolta.
Sul fronte delle retribuzioni, l'elevato numero del part
time rispetto ad altri territori incide sul gender pay gap, che
è pari al 15,7% (in Alto Adige 17,2%, nel Nord-est 16.7, in
Italia il dato è fermo al 12,6%).
Punto critico anche per le imprese trentine è la difficoltà
nel reperire manodopera qualificata, anche a causa della
concorrenza dei territori limitrofi. Gli ultimi dati Excelsior
dicono che il 58,9% delle imprese in Trentino fatica a trovare
figure professionali, la percentuale è superiore a quella
registrata a livello nazionale (47,9%) e nel Nord-est (53,7%).
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