(di Simona Tagliaventi)
Hanno portato le torce, giacche
calde, guanti e cappelli di lana e di notte, con temperature già
sotto lo zero, hanno cinto in un abbraccio l'abete destinato al
Papa per abbellire Piazza San Pietro a Natale. I cittadini della
Val di Ledro, 5.000 anime che vivono a una ventina di minuti da
Riva del Garda, non ci stanno. Vogliono salvare dal taglio
l'albero bicentenario: "E' un'usanza che va superata per il bene
dell'ambiente. Per questo rivolgiamo un appello accorato a Sua
Santità affinchè risparmi il nostro Gigante Verde". Su
chiange.org è stata fatta una petizione contro l'abbattimento
che ha già raccolto più di 50mila sottoscrizioni e la notizia
del possibile 'abetificio' ha fatto il giro del mondo.
"Chiediamo a Sua Santità di scongiurare questo taglio e di
venire da noi in Valle a visitare la bellezza di questo luoghi",
dice Lorenzo. Da Ledro arriva anche una suggestione per il
Vaticano: "Perchè non pensare di realizzare un albero artistico
permanente con legna derivante dagli alberi caduti a causa degli
eventi climatici, come è stato fatto a Molveno? Un eventuale
messaggio in tal senso dal pontefice sarebbe davvero un segnale
di cambiamento. Le sue parole sono ascoltate in tutto il mondo".
Ieri la fiaccolata intorno all'abete: "Eravamo noi, la luna e
il freddo - raccontano i cittadini - Il nostro è stato un
cerchio a mo' di protezione simbolica dell'albero. Ribadiamo
ancora una volta l'assurdità della violenza gratuita su un
essere vivente ignaro e indifeso per qualche ridicolo selfie in
una festa che vorrebbe ricordare e celebrare una nascita con
un'agonia".
Nella Valle i residenti spiegano che i problemi del luogo in
cui vivono sono tanti e che "destinare 60mila euro
all'abbattimento dell'albero significa sperperare risorse
preziose che dovrebbero essere destinate ai servizi importanti:
qui mancano i medici di base, le analisi del sangue, e nemmeno
tutte, si possono eseguire solo due giorni alla settimana",
spiega Carla. "I trasporti sono praticamente inesistenti -
aggunge Gloria - Ci sono pochissime corse e quasi tutte
concentrate sugli orari per gli studenti. La galleria che porta
a Riva del Garda è crollata, fortunatamente non ci sono state
vittime, ma la sensazione, quando piove molto, è di fare la fine
dei topi. Le infiltrazioni di acqua passano anche sotto il manto
stradale che ormai è tutto una gobba". Non solo, fa eco
Giovanni, "da febbraio ad oggi non è stato ancora ripristinato
il percorso ciclopedonale e quindi tutti i turisti che fanno il
giro del Lago devono passare sulla statale con i pericoli che ne
conseguono". Marco, studente universitario, lamenta che "la
biblioteca è aperta solo 23 ore alla settimana" mentre Alessia
sottolinea che "portare un albero di Natale, simbolo di pace,
con un elicottero, un mezzo dell'esercito è un ossimoro che
merita di essere sottolineato".
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