"Ogni rivoluzione industriale ha
avuto ricadute sull'occupazione. Per questo l'uso
dell'intelligenza artificiale nelle redazioni dovrà essere
governata dai giornalisti. Ne va della tenuta dell'occupazione
della categoria, ma soprattutto della tenuta democratica del
Paese". Lo ha detto, intervenendo a Trento, la segretaria della
Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Alessandra
Costante.
"L'Ocse dice che a rischio ci sono il 34% dei posti di lavoro
toccati dall'IA. Non possiamo fermare l'intelligenza
artificiale, ma dobbiamo stabilire delle regole, e il primato
deve essere esclusivamente quello dell'intelligenza umana. Serve
trasparenza negli accordi tra le aziende editoriali e società di
IA per dare la possibilità ai giornalisti di vigilare", ha
specificato.
"La crisi della carta stampata (che è ancora il media
principale) ha portato i giornali a restringere gli spazi. E per
tenere in equilibrio i giornali si è svalutato il lavoro. Ora
precari non lo si è per scelta, ma per le necessità degli
editori", ha quindi aggiunto Costante, parlando della necessità
di "rimettere al centro dignità e lavoro nei tavoli con gli
editori per il rinnovo del contratto di categoria".
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