"Sono fiero del mio dialetto che
non va sminuito, come invece fanno alcuni consiglieri e
giornalisti". Risponde così Hannes Rabensteiner, consigliere
provinciale della Süd-Tiroler Freiheit, il partito fondato da
Eva Klotz, alle polemiche nate dal fatto che durante i suoi
interventi in aula usa rigorosamente il dialetto sudtirolese. I
Verdi vorrebbero infatti imporre con una mozione l'utilizzo in
Consiglio dell'Hochdeutsch, ovvero la versione ufficiale e
definita della lingua di Goethe. "Come rappresentante del
popolo, voglio anche parlare la lingua del popolo. Il dialetto
mi collega alla gente e riflette la nostra identità", spiega.
Rabensteiner respinge l'accusa di non essere in grado di
parlare Hochdeutsch, come anche il fatto che la traduzione
simultanea tra il tedesco e l'italiano in Consiglio sia
ostacolata dal fatto che lui parli dialetto. Il consigliere
ribadisce che "il dialetto è il simbolo dell'indipendenza
culturale e della tradizione viva del Sudtirolo. Coltivando e
utilizzando consapevolmente il nostro dialetto, noi sudtirolesi
contribuiamo a preservare una parte unica della nostra identità
- per noi stessi e per le generazioni future." "Il dialetto è
parte della nostra identità, che dobbiamo coltivare come le
altre tradizioni", conclude Rabensteiner invitando i genitori a
insegnare il dialetto della loro valle ai figli.
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