Il Tribunale del riesame di Trento
ha confermato gli arresti domiciliari per sei dei sette indagati
nell'ambito della maxi inchiesta della Direzione distrettuale
antimafia sulla presunta associazione a delinquere per
condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige che hanno
presentato ricorso contro la misura cautelare. Il provvedimento,
così come disposto dal gip, è stato confermato per il
commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, per l'imprenditore
trentino Paolo Signoretti, per gli architetti altoatesini Fabio
Rossa e Andrea Saccani, per l'ex senatore e sindaco di Dro,
Vittorio Fravezzi, e per la funzionaria del Comune di Bolzano,
Daniela Eisenstecken. La misura dei domiciliari è stata
riformata in obbligo di dimora a Bolzano unicamente per il
pubblicista altoatesino Lorenzo Barzon.
La decisione per i sette indagati è stata depositata nel
primo pomeriggio. Valutando le posizioni di ciascuno dei
ricorrenti nel merito, i giudici non hanno riconosciuto
l'aggravante del metodo mafioso sul reato associativo,
confermandola tuttavia sui singoli reati individuati dalla
Procura.
Le motivazioni delle decisioni sulle misure cautelari
verranno depositate nei prossimi 45 giorni. I legali di alcuni
degli indagati hanno già annunciato l'intenzione di ricorrere in
Cassazione.
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