"Frammentaria e incompleta". Così
Claudio Della Volpe, già professore di chimica-fisica applicata
all'Università di Trento, definisce la relazione con i dati sul
Bybass di Trento che l'Appa ha appena aggiornato con le ultime
rilevazioni, pubblicate l'8 gennaio, ma relative ai
campionamenti di ottobre e novembre. Agli occhi di un profano
sono numeri di difficile lettura, perché a differenza di molte
ricerche i parametri fuori norma non compaiono in rosso.
Diversi riferimenti sono altalenanti, come quello relativo
all'acenaftene rilevato da uno dei piezometri. Il valore massimo
è fissato a 5 e nell'aprile del 2023 era arrivato fino a 148
(piezometro 224 1A, Trento Nord, nella parte alta di via
Lavisotto) e che lo scorso novembre si è attestato a 3,24. Per
Della Volpe - sentito dall'ANSA - non è una sorpresa: "I valori
dipendono anche dal periodo in cui vengono effettuati i
campionamenti: quando piove poco, come accade generalmente in
inverno, e il livello della falda è basso è facile che i valori
siano inferiori".
Allarme rientrato, quindi? "Direi proprio di no - chiarisce
l'ex docente che da tempo segue la vicenda della
circonvallazione ferroviaria di Trento - perché anche se
guardiamo i dati di lungo periodo continuiamo a non capire quale
sia la situazione reale". "Ad esempio nel caso dei
piombo-alchili, che sono sostanze specifiche dell'inquinamento
della Sloi: perché in alcuni piezometri non vengono cercati
affatto (Na nella tabelle Appa, ndr) e in altri si cerca solo il
piombo tetraetile, che è il meno solubile di tutti e pertanto
più difficile d trovare?", si chiede Della Volpe. Il piombo
tetraetile è una delle sostanze più pericolose per la salute dei
cittadini.
Tra le decine di pagine di dati che comprendono anche gli
ultimi campionamenti ci sono anche quelli relativi all'arsenico
i cui valori hanno superato i limiti fissati per legge a 10. Il
22 ottobre scorso avevano raggiunto in due dei pozzetti
sistemati a Trento Nord e allo Scalo Filzi 16,9 e 10,6. Si
tratta verosimilmente di un fenomeno legato alla possibile
presenza nelle colline del Calisio e alla strutturale maggior
incidenza di questo elemento chimico nel sottosuolo della valle
dell'Adige Trento. Il benzene (soglia 1) è risultato non
rilevabile lo scorso 6 novembre, mentre in maggio era a 1,4 (244
1A) e nel novembre 2022 era a 11. Nel 2023 (245 As/08)
l'oscillazione del benzene era stata elevata: 41, 2,4 e 17. Nel
2024 8,2 il 22 febbraio, 9 aprile 6,9 e il 18 aprile 9,8. Dalla
scorsa estate non è più rilevabile. Nel 1999 era 760 volte oltre
il limite: "Si tratta - spiega l'ex professore - di un
comportamento tipico di una sostanza insolubile in acqua che
viene trascinata a fiotti a seconda del comportamento della
falda".
"Ci vuole chiarezza. Nei documenti dell'Appa non ci sono i
margini di 'deviazione standard', ossia quelli di tolleranza che
consentono di valutare meglio la situazione. Non necessariamente
un valore sopra il limite è pericoloso, ma allo stesso modo
altrettanto non necessariamente un valore inferiore al massimo
consentito per legge significa che non ci siano rischi per la
salute", afferma Della Volpe.
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