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Morti bianche, Trentino e Alto Adige tra province più a rischio

Morti bianche, Trentino e Alto Adige tra province più a rischio

Fino a novembre 2024 Bolzano è 23/a e Trento 26/a

TRENTO, 14 gennaio 2025, 10:24

Redazione ANSA

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Ricche, ma pericolose. Secondo l'Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega di Mestre le province di Trento e Bolzano sono molto a rischio per gli occupati con un indice di incidenti decisamente elevato. In Alto Adige è di 45,7 per milione di addetti (12 morti su 262.350 addetti) e piazza la provincia al 23esimo posto di questa infelice classifica, mentre in Trentino è di 44,8 su (11 vittime su 245.358 occupati), vale a dire la 26esima posizione.
    I dati si riferiscono ai primi 11 mesi del 2024 e collocano il Trentino Alto Adige fra le regioni più pericolose in cui lavorare assieme a Basilicata, valle d'Aosta, Umbria, Campania, Sardegna e Sicilia. Queste regioni sono finite nella "zona rossa" per le cosiddette morti bianche a fine novembre con un'incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale.
    Sulle base di queste statistiche le regioni e province a statuto speciale non offrono le migliori condizioni ai lavoratori, almeno non dal punto di vista della sicurezza. A livello nazionale, tra gennaio e novembre del 2024 sono stati registrati in Italia quasi mille indicenti letali sul lavoro (968), 23 in più rispetto al 2023 (+3,3%). I sinistri mortali "in itinere", quelli durante gli spostamenti, sono stati 46 in più. Il rischio in cui incorrono i lavoratori stranieri, fa sapere Mauro Rossato, presidente dell'Osservatorio, è doppio rispetto a quello degli italiani. Le denunce di infortunio totali sono rimaste stabili (+0,09%) rispetto a novembre 2023: erano 542.568 a fine novembre 2023, nel 2024 sono passate a 543.039. Anche a fine novembre il più elevato numero di denunce in Italia è arrivato dalle attività manifatturiere (65.777), poi costruzioni (34.414), sanità (33.660), trasporto e magazzinaggio (31.958) e commercio (30.385).
   

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