A quattro anni dall'operazione «Freeland», si conclude anche il filone bolzanino del processo, quello per gli imputati che hanno scelto la via del dibattimento.
Tre le condanne: sei anni e 26 mila euro di multa per Angelo Perri (per il quale l'accusa aveva chiesto l'archiviazione) e Francesco Perre per reati legati agli stupefacenti e uno per Sem Cari.
Assolti «perché il fatto non
sussiste» gli altri imputati. Le motivazioni della sentenza,
emessa dal collegio di giudici composto da Walter Pelino, Giulia
Rossi e David Cognolato, sono attese tra 90 giorni.
Nel 2020, l'operazione coordinata dalla Procura distrettuale
antimafia di Trento aveva portato all'arresto di 30 persone tra
Triveneto e Calabria. Era stato sequestrato il bar «Coffee
break» di via Resia dove, secondo l'accusa, avrebbe operato una
filiale locale della 'ndrangheta che avrebbe organizzato un
traffico di stupefacenti, sequestri di persona ed estorsioni. Ma
l'impianto non ha retto: caduta l'ipotesi di reato di
associazione mafiosa, erano rimasti in piedi solo i «reati
fine».
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