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Madre condannata a due anni per la morte della figlia e della nipote in un tamponamento con un tir

Madre condannata a due anni per la morte della figlia e della nipote in un tamponamento con un tir

La donna era alla guida dell'auto. "Non ho paura della pena, non ho paura del carcere, perché sono in prigione dal 27 ottobre 2017"

TRENTO, 25 marzo 2025, 18:10

Redazione ANSA

ANSACheck
Monica Lorenzatti in una foto con la figlia Gioia Virginia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Monica Lorenzatti in una foto con la figlia Gioia Virginia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non ho paura della pena, non ho paura del carcere, perché sono in prigione dal 27 ottobre 2017".

Monica Lorenzatti, 52 anni, unica sopravvissuta all'incidente stradale in cui morirono la figlia, la nipote e la sorella gemella, ha reagito così alla condanna a due anni di reclusione per omicidio stradale plurimo in concorso. Il giudice del Tribunale di Trento, Massimo Rigon, ha condannato anche Alberto Marchetti, il conducente del camion che la donna aveva tamponato lungo l'A22. Per entrambi il doppio della pena richiesta dalla pubblica accusa.

Monica Lorenzatti aveva scelto di andare a dibattimento a Trento, con rito ordinario, e aveva rifiutato altri percorsi che le avrebbero garantito sconti di pena: "Lo devo a mia figlia". Il 27 ottobre 2017 la donna era partita alla guida della sua Ford Focus da Merano, in Alto Adige, dove la figlia Gioia Virginia Casciani, di 9 anni, e la nipote, Ginevra Barra Bajetto di 17, entrambe in forza alla società Pattinatori artistici Torino, avevano partecipato alla "Coppa dell'amicizia", una gara di pattinaggio di figura.

In auto con loro anche la sorella di Monica Lorenzatti, Graziella, madre di Ginevra, all'epoca 49enne. La comitiva stava rientrando in Piemonte quando, dopo aver superato il casello di Trento sud, Monica Lorenzatti non riuscì ad evitare di tamponare il tir guidato da Alberto Marchetti, alle dipendenze di una ditta di trasporti di Medolla, nel Modenese. L'impatto fu violentissimo: Gioia e Ginevra morirono sul colpo mentre Graziella rimase ferita in modo gravissimo, entrò in coma e morì venti mesi dopo al Cto di Torino, dove era stata ricoverata dopo l'incidente.

La tragedia scioccò il mondo del pattinaggio italiano e al PalaTazzoli di Torino, dove le due giovani promesse si allenavano, non è stata mai dimenticata. Sia per Monica Lorenzatti che per Alberto Marchetti verrà sospesa la patente per sei mesi. L'uomo, per cui inizialmente era stata chiesta l'archiviazione, è stato condannato al risarcimento danni a sei parti civili, con provvisionali immediatamente esecutive pari a 325.000 euro.

"Mi sentirò sempre responsabile per la morte di mia figlia e di mia nipote, questa sarà la mia condanna per sempre", aveva detto la donna in un'intervista all'ANSA nel 2019. Ieri, quando è stata letta la sentenza, Monica Lorenzatti ha abbracciato l'anziana madre, presente in aula, e non ha trattenuto le lacrime: "La verità non è questa. So benissimo ciò che è successo quel giorno e lo ripeterò sempre allo stesso modo, anche fra cent'anni. Sto dicendo la verità e la dirò fino alla fine".

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