Ogni dieci anni, gli enti pubblici
devono elaborare un piano di gestione forestale, documento che
traccia traccia la strada per preservare la salute delle
foreste, permette di sapere quante e quali piante sono presenti
nei boschi e quanto e quando sia possibile prelevare alberi per
mantenere le funzioni dell'ecosistema.
L'ufficio per la pianificazione forestale della Provincia di
Bolzano sta preparando un nuovo approccio assestamentale, in
collaborazione con la facoltà di Scienze e tecnologie della
Libera università di Bolzano. Il progetto, avviato dal professor
Giustino Tonon, improvvisamente scomparso un anno fa, e seguito
dal ricercatore e docente Enrico Tomelleri assieme alla
Ripartizione Foreste e all'Agenzia Demanio, prevede l'impiego
della tecnologia "Lidar", tecnica di telerilevamento che
utilizza impulsi laser e che permette una ricostruzione in 3D ad
alta definizione dei boschi. Inoltre, prende come caso-studio il
territorio del Latemar, sconvolto dalla tempesta Vaia
nell'ottobre del 2018 che ha causato un danno stimato di
1.492.060 m3 di piante abbattute a fronte di una ripresa annua
media di 660.000 m3.
"Osservando ciò che è avvenuto in Val D'Ega, abbiamo
l'opportunità di capire quali effetti disastrosi producano i
cambiamenti climatici sulle foreste e quindi preventivare non
una pianificazione standard, ma che tenga conto delle
probabilità di eventi estremi, sempre più probabili nei prossimi
anni", spiega Tomelleri. La novità introdotta dal progetto di
Unibz e Provincia, invece, è costituita dall'utilizzo della
tecnologia "Lidar": le superfici boscate interessate vengono
sorvolate indirizzando verso di esse un raggio laser, che
consente di misurare l'altezza delle chiome e di ricostruire a
computer la struttura del bosco in 3D.
Il risultato delle operazioni di rilevamento e
dell'elaborazione dei dati raccolti sono mappe forestali molto
più dettagliate di quelle ottenibili attraverso le metodologie
tradizionali. "Le applicazioni Lidar consentono la raccolta di
informazioni a scale più fini rispetto al passato e forniscono
preziosi indicatori sulla variabilità delle proprietà
(biodiversità e protezione dai rischi naturali) del bosco. La
disponibilità di mappe dettagliate di queste proprietà è la base
per prendere decisioni gestionali di precisione", conclude
Tomelleri.
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