"Si è messo il sigillo su
un'operazione che si è sviluppata nel corso degli anni. Questo
perché è stato necessario via via interrompere i divari fra
flussi di stupefacenti", svariati quintali di eroina e cocaina,
con un'attività "che si è compiuta sottotraccia da parte dei
carabinieri di Perugia". Lo ha detto il procuratore della
Repubblica reggente di Perugia, Giuseppe Petrazzini, a margine
della conferenza stampa sull'operazione antidroga dei
carabinieri. "Naturalmente - ha spiegato - si è mirato a
interrompere il flusso di stupefacenti che hanno attraversato
diversi continenti e che vedevano l'Italia come uno dei
terminali. Quindi un'attività onerosissima sotto il profilo sia
personale che anche dei mezzi". Probabilmente per la prima
volta, i presunti responsabili del traffico internazionale di
stupefacenti sono cittadini originari della Tanzania: "Questo ci
ha permesso di poter considerare - ha affermato Petrazzini -
come il traffico internazionale di stupefacenti non conosca
distinzione di etnie".
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