Un appello a riaprire i voli e i collegamenti diretti verso la Cina iniziando da Hong Kong viene lanciato oggi dalla comunità degli italiani residenti nella metropoli asiatica e nella vicina Macao.
Questa disposizione - dicono alcuni di loro all'ANSA - "è veramente "una sciocchezza, perché attraverso vari scali, la gente, se vuole, dalla Cina in Italia ci arriva". Inoltre, "chiudere i voli diretti mette gli italiani che stanno a Macao e a Hong Kong più in pericolo. I rischi aumentano perché ci obbligano a prendere più voli, ad attraversare più Paesi, più aeroporti, ad entrare in contatto con più persone. E quindi questo mette più a rischio i cittadini italiani che devono tornare a casa". "Tutto questo - spiegano gli italiani in Cina - già sarebbe sufficiente per cancellare questa sciocchezza e rimettere i voli diretti".
"Inoltre - spiegano in particolare i residenti italiani a Hong Kong e Macao - da oggi chi arriva a Hong Kong dalla Cina viene messo in quarantena per 15 giorni".
A parlare è un professionista umbro, insieme ad altri italiani, parte di una comunità molto più ampia, che con i loro connazionali a Hong e Macao si sono più volte confrontati su questo argomento: sono una cinquantina o forse di più quelli che vivono e lavorano a Macao, diverse decine quelli che invece sono ad Hong Kong. Vengono da Umbria, Marche, Lombardia, Sicilia, Piemonte, Campania, un po' da tutta Italia. Fra di loro, architetti, professori, professionisti, psicologi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA