"Ci muoviamo in un terreno minato ma il nostro tentativo è di dare un servizio pubblico e anche sociale in un momento difficile e un segnale che non tutto è fermo per il mondo culturale, pur con numeri di ingressi ridotti": lo dice all'ANSA Riccardo Bizzarri, in qualità di presidente dell'Anec Umbria. Le sale cinematografiche della regione in maniera unitaria (al momento nessuno si è detto contrario alla decisione) provano ad andare avanti e a "sfidare" l'emergenza coronavirus. "Ci siamo dati una settimana di sperimentazione per valutare anche la risposta del pubblico e poi ogni cinema deciderà in maniera indipendente come proseguire" prosegue Bizzarri.
Tutto questo dopo il decreto legge del 4 marzo 2020, firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che obbliga la sospensione delle manifestazioni ed eventi che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
"Anche se in Umbria la situazione non è grave, faremo quanto ci dice di fare il decreto" commenta ancora Bizzarri.
Decreto che, sottolinea il presidente Anec regionale, "dà indicazioni di sospensione di iniziative pubbliche solo se non si rispetta la distanza di un metro e che non può essere modificato a livello locale nemmeno con una ordinanza dei sindaci".
La decisione è avvenuta dopo aver valutato, spiega Bizzarri, tutti gli aspetti a livello nazionale. Infatti, mentre nel Nord Italia i cinema sono in sostanza tutti chiusi nel Centro-Sud la tendenza è quella di tenere le sale aperte.
"In Umbria i casi di contagio del virus sono ancora bassi rispetto ad altre realtà - dichiara Bizzarri - e quindi, anche se la psicosi da evento pubblico ormai è avviata, le sale cinematografiche della regione provano a fare questo tentativo sperando che il pubblico apprezzi e che venga comunque a vedere i film". Anche perché per Bizzarri, con gli spettacoli teatrali e i concerti annullati e rinviati perché legati ad altre dinamiche come quelle dei tour cancellati a livello nazionale, "senza neanche i cinema aperti possiamo dare l'idea veramente di essere in guerra".
La decisione di tenere aperti i cinema in Umbria è arrivata anche perché la distribuzione dei film, dopo un primo stop nelle settimane scorse, ora è ripresa e sono previste quindi nuove uscite, tanto che anche i grandi multiplex, a quanto pare anche loro, continuano a tenere aperte le sale. E per garantire la sicurezza del pubblico che vuole andare al cinema, Bizzarri annuncia che saranno messi dei cartelli con delle indicazioni di comportamento e tenute le persone in sala ad una distanza di due poltrone libere.
"Avremo spazi utilizzati per un terzo della capienza, con una sala ad esempio di 180 posti che ne avrà 60 a disposizione, ma ci proviamo lo stesso" afferma ancora Bizzarri che poi aggiunge, facendo appello al buon senso: "Chiaramente separare i familiari sarà un controsenso".
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