Seicento mascherine prodotte
fai-da-te nel giro di pochi giorni, consegnate a personale
sanitario, volontari della protezione civile, farmacie, aziende
o privati cittadini: sono stati giorni di lavoro a ritmo serrato
per Luca Rondoni, stilista e titolare di un atelier di Terni
che, di fronte alla carenza dei dispositivi di protezione dal
coronavirus, ha deciso di dare il proprio contributo,
gratuitamente. Prendendo in mano i ferri del mestiere come
forbici, stoffa colorata e macchina da cucire.
"Preciso che le mascherine che ho prodotto - spiega Rondoni
-, non sono omologate né chirurgiche, ma in cotone o tessuto
tecnico lavabile, dunque riutilizzabili. Possono essere usate
per brevi periodi o a copertura di quelle di tessuto non
tessuto. Ma, di questi tempi, sicuramente meglio che niente".
Tanto che anche alcune dipendenti del Day hospital oncologico
dell'ospedale Santa Maria lo hanno ringraziato pubblicamente per
il dono, utilizzato sopra ai dispositivi chirurgici.
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