Mascherine in volto, niente bacio al momento del sì e scambio degli anelli rigorosamente a distanza di sicurezza: matrimonio in tempo di Covid-19, ad Orvieto, dove sono convolati a nozze, in Comune, il direttore del pronto soccorso dell'ospedale, Cesare Magistrato, e la sua compagna, Cristina Reali. In sala solo i due sposi, la sindaca Roberta Tardani - che ha officiato la cerimonia - e i due testimoni. "Un'emozione unica, ma anche un segnale di ripartenza", spiega all'ANSA il neosposo, reduce da settimane di duro lavoro. Proprio per questo, dopo sei anni d'amore, con il matrimonio con la compagna, di professione bancaria, il dottor Magistrato ha voluto lanciare un messaggio di speranza. "Avevamo già fissato questa data a fine gennaio - racconta il primario - e preparato tutto, di comune accordo non abbiamo voluto rinunciarci. Dispiace che non ci fossero con noi molte persone care, ma sarebbe stata comunque una cerimonia ristretta. Il pranzo lo rinvieremo ad emergenza finita.
“Un importante momento - ha commentato il sindaco - che ci dice che, malgrado la difficilissima situazione che stiamo affrontando, la vita non si ferma. L’episodio di oggi è poi particolarmente significativo perché vede protagonista un medico, al pari di suoi tanti colleghi e operatori della sanità, impegnato in prima linea in questa drammatica emergenza. Ai neo sposi va il mio speciale augurio e quello dell’amministrazione comunale che vorrei estendere a tutti coloro che anche in un momento così buio riescono a scattare istantanee di felicità che danno e daranno in futuro una prospettiva diversa al periodo che stiamo vivendo".
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