Il calendario affisso dentro al
locale è ancora fermo alla data dell'11 marzo, giorno del noto
decreto governativo: dal dopoguerra ad oggi non era mai stato
chiuso per così tanto tempo il bar pasticceria Pazzaglia di
Terni, storica attività fondata nel 1913, nel tempo fornitrice
anche di Casa Savoia e Santa Sede.
"Abbiamo sempre lavorato sette giorni su sette, 365 giorni
l'anno, ora in due mesi di chiusura il coronavirus ci ha fatto
perdere almeno 160 mila euro di incassi" ha raccontato all'ANSA
il titolare, Stefano Amici. Che ieri sera, alle 21, ha riacceso
le insegne e alzato le saracinesche in segno di protesta,
partecipando al flash mob organizzato da bar e ristoranti in
tutta Italia per richiamare l'attenzione sulla drammatica
situazione della categoria. "Non servirà a nulla protestare, ma
almeno diamo un segnale simbolico" ha spiegato Amici.
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