"La ricostruzione post terremoto
la vivo quasi come un dramma. La Soprintendenza ai beni
culturali dell'Umbria ha una struttura inadeguata nel numero di
personale a disposizione e non siamo in grado di far fronte alla
valanga di richieste di autorizzazione che ci arriveranno": a
lanciare l'allarme, attraverso l'ANSA, è la soprintendente "ad
interim" Rosaria Mencarelli e lo fa nel giorno del quarto
anniversario dalla grande scossa di terremoto, di magnitudo 6,5,
che colpì Norcia. "Ho soltanto tre funzionari tecnici - aggiunge
- che si occupano delle autorizzazioni da rilasciare per il
recupero del patrimonio ferito dal sisma. Mi chiedono aiuto ogni
giorno, dovremmo avere in organico 121 persone, siamo appena 54,
ma il problema va al di là dei numeri, con l'attività in essere
e con quella che ci attenderà rischiamo di implodere, così la
Soprintendenza umbra muore".
Mencarelli, sempre in tema di personale, solleva il problema
che sarà chiamata ad affrontare a fine anno. "Quando - spiega -
mi vedrò scomparire il settore amministrativo per i raggiunti
limiti di età del personale. Mi vedrò costretta - sottolinea la
soprintendente - a bloccare tutti i pagamenti e sarà impossibile
governare i processi, perché ogni struttura è legata
all'amministrazione".
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