Registra una occupazione al 50%
dei posti letto disponibili (446 i ricoverati attuali) in
terapia ordinaria e del 58% di quelli in intensiva (76 dato
odierno) l'Umbria alle prese con la seconda ondata dell'epidemia
Covid. Che vede "una fase di rallentamento ma non di
inversione", come è stato sottolineato nella consueta
videoconferenza stampa di aggiornamento settimanale sullo
scenario legato all'emergenza sanitaria.
Claudio Dario, direttore regionale alla Sanità, e il
commissario per l'emergenza, Antonio Onnis, insieme ai
ricercatori del nucleo epidemiologico regionale hanno parlato di
"una crescita che non è più esponenziale, con l'appiattimento
dell'andamento della curva negli ultimi 15 giorni".
In base ai dati presentati è stato evidenziato come l'età
media degli infetti è andata progressivamente crescendo,
passando da 38 a 45 anni attuali, dato fermo così da un paio di
settimane, mentre quella dei ricoverati è di 80 anni. Tra le
classi di età, inoltre, quella 14-18 anni scende da un paio di
settimane e anche le fasce 25-44 e 0-5 vanno verso una
stabilizzazione, mentre crescono ancora quelle 6-10 anni e
11-13.
Su 67 strutture residenziali (Rsa e Residenze protette)
monitorate, sono 48 quelle che presentano al momento casi
positivi (328 ospiti e 187 operatori). I decessi sono stati 29,
con una incidenza tra l'1,9 e il 2,1%, per un dato in linea con
quello nazionale, come ha spiegato Ilaria Vescarelli, referente
Usec per le Rsa, .
Sono 446 infine, ad oggi, gli operatori sanitari umbri
positivi e 167 i guariti.
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