"I familiari di Sonia non hanno nemmeno un corpo ed una tomba su cui piangere e chiedono risposte a legittime domande che attendono da ormai troppi anni, su cosa sia accaduto il 16 novembre del 2006 e su dove sia stato occultato il cadavere": così i congiunti della studentessa pugliese dopo la definitiva assoluzione dell'unico imputato Umberto Bindella. Lo sottolineano in una dichiarazione diffusa dal loro legale, l'avvocato Alessandro Vesi.
I familiari hanno annunciato che è loro "ferma intenzione lottare e impegnarsi fino all'ultimo affinché sia fatta luce sull'omicidio di una figlia e di una sorella".
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