"Le imputazioni provvisoriamente
elevate a carico del dott. Federico Bazzurro non integrano
alcuna deviazione della funzione pubblica dalla sua natura
abituale": lo sottolineano gli avvocati Nicola di Mario e Amedeo
Centrone, difensori del funzionari della Regione Umbria messo
agli arresti domiciliari per corruzione. "Le prestazioni di
consulenza essendo state rese dal nostro assistito al di fuori
dell'orario di lavoro non hanno mai ritardato o interferito sul
regolare svolgimento della attività di ufficio" aggiungono.
"Del resto, la qualifica di istruttore direttivo posseduta
dall'indagato - sostengono ancora gli avvocati Di Mario e
Centrone -, autorizzando quest'ultimo ad eseguire una mera
attività di raccordo tra gli enti e le molteplici figure
istituzionali coinvolte nella gestione e nel rilascio del
provvedimento autorizzativo unico regionale, non lasciava
residuare a favore dell'agente alcuna prerogativa che potesse
influenzare o condizionare l'iter di adozione degli atti
amministrativi. I compensi percepiti, dunque, non rivestono
alcun carattere di illiceità penale poiché gli stessi se, da un
lato, appaiono svincolati dall'esercizio della funzione
pubblica, dall'altro, trovano la loro causale giuridica in un
rapporto di opera intellettuale".
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