"Dopo un momento così doloroso
per anima e corpo, la pandemia ci ha lasciato qualcosa di
affascinante: non volgere le spalle alla povertà". Ad affermarlo
l'imprenditore Brunello Cucinelli intervenendo al dibattito
"Un'economia della fraternità nel post pandemia" nella Chiesa di
Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione di Assisi.
Incontro che ha anticipato la consegna, all'Istituto Serafico,
del Premio internazionale "Francesco d'Assisi e Carlo Acutis,
per un'economia della fraternità".
Il Premio consiste in una targa-quadro raffigurante San
Francesco e Carlo Acutis e in un foulard realizzato proprio
dall'azienda Cucinelli con la riproduzione dell'affresco della
rinuncia dei beni, presente nella sala della Spogliazione. Il
foulard, prodotto con un sottile filato 100 per cento cashmere,
intende ricordare simbolicamente il mantello con cui il vescovo
coprì il corpo di san Francesco nel momento in cui si spogliò
nella pubblica piazza e restituì i suoi averi al padre Pietro Di
Bernardone.
"Non parlo di cosa ci ha tolto, ma di cosa ci ha lasciato la
pandemia" ha ancora sottolineato Cucinelli, parlando poi della
necessità "di un nuovo contratto sociale, ma con il Creato". Per
Cucinelli la nuova sensibilità, quella "che cambierà l'umanità",
è quella che porta "ad un equilibrio sano tra profitto e dono".
"In Italia - ha aggiunto - possiamo tornare ad essere i
mediatori culturali di questo nuovo umanesimo per ridare dignità
morale ed economica al lavoro". "Sono molto fiducioso, quello
che abbiamo davanti è un momento speciale" ha infine così
concluso Cucinelli.
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