Sono cominciati gli accertamenti
irripetibili sul server 'di transito' installato a Napoli della
Rcs, la società che, su mandato della procura di Perugia, ha
tecnicamente eseguito l'attività di intercettazione con il
trojan nei confronti dell'ex consigliere del Csm, Luca Palamara.
Sono stati disposti sia dal gup di Perugia, Piercarlo Frabotta,
nell'ambito dell'udienza preliminare in corso nel capoluogo
umbro che vede Palamara imputato, sia dalla procura di Firenze,
nel procedimento in corso nella città toscana nel quale sono
indagate due persone, tra cui il responsabile tecnico della Rcs,
Duilio Bianchi e che vece parti offese nello stesso procedimento
l'ex magistrato romano e Cosimo Ferri.
Il personale del Cnaipic della polizia postale è al lavoro
nella città partenopea, alla presenza anche dei consulenti delle
parti.
Nelle settimane scorse, sempre su mandato la procura di
Firenze, in coordinamento con quella di Napoli, la polizia
postale aveva eseguito una ispezione al server della Rcs , dalla
quale era emerso, tra le altre cose, un contatto datato 8
settembre 2019, che arriva dal trojan installato nel cellulare
Palamara al server di Napoli, dopo che le attività di
intercettazioni si erano concluse il 30 maggio dello stesso
anno.
Venerdi scorso il gup di Perugia, Piercarlo Frabotta, "al fine
di decidere sulla richiesta di perizia avanzata dalla difesa di
Luca Palamara", ha disposto che vengano svolti accertamenti
tecnici irripetibili sul contenuto dei 20 file che risultano
ancora presenti sul server Rcs di Napoli e ritenuti
riconducibili a Palamara.
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