Si sono concluse regolarmente, a Terni, le operazioni di neutralizzazione della bomba d'aereo della Seconda guerra mondiale ritrovata a ridosso della linea ferroviaria Roma-Ancona.
I militari del Reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna), comandati sul posto dal colonnello Emilio Giglio, hanno infatti proceduto alla rimozione meccanica delle spolette sia di testa sia di coda dell'ordigno, cioè gli 'organi sensibili' del residuato. Operazione eseguita grazie all'utilizzo di un robot manovrato da remoto. La bomba non è quindi più considerata pericolosa.
Dopo il brillamento, sempre in loco, delle spolette, l'ordigno ormai inerte verrà trasferito in sicurezza in una cava dismessa, ad Acquasparta, per essere fatto esplodere.
Sono in totale una trentina i militari del Reggimento genio ferrovieri impegnati nelle operazioni di bonifica, non solo nelle fasi operative di disinnesco e brillamento, ma anche di realizzazione della struttura di protezione dell'ordigno.
Questa, composta da gabbioni metallici riempiti di sabbia, è stata studiata, sperimentata e testata grazie ad una collaborazione tra l'Università la Sapienza di Roma e il Centro di eccellenza C-Ied dell'Esercito, con l'obiettivo di mitigare gli effetti di un'eventuale esplosione accidentale.
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