La famiglia Gaucci non dimentica
Saadi Gheddafi che con il loro Perugia esordì nella serie A di
calcio. "Lo avrebbe fatto mio padre (Luciano, presidente di
quella società - ndr), lo faccio io anche a nome di mio fratello
Alessandro: se Saadi vuole, qui troverà sempre una porta aperta,
lo aspettiamo a braccia aperte" ha annunciato Riccardo Gaucci.
"Ho troppo rispetto per l'uomo che ho conosciuto, sarei felice
di ospitarlo e fargli conoscere la mia famiglia" aggiunge.
Saadi Gheddafi, figlio dell'ex leader libico Muammar, è stato
scarcerato dopo sette anni in cella e ha subito lasciato la
Libia per una destinazione imprecisata.
"Quando ho saputo della scarcerazione di Saadi, ho cacciato un
urlo di gioia che non ricordavo da anni" ha spiegato Riccardo
Gaucci, appena rientrato in Italia dopo un periodo trascorso a
Santo Domingo per lavoro, dicendosi "strafelice" per come si è
conclusa la vicenda. "Io e la mia famiglia abbiamo conosciuto
bene Saadi - ha detto ancora -, impensabile che potesse aver
commesso i crimini di cui era accusato, troppo rispettoso e
umile".
Gaucci junior ha quindi ripercorso i tempi in cui il figlio
dell'ex leader libico decise di intraprendere la carriera di
calciatore. "Fu un'altra grande idea di mio padre - ha affermato
-, un'operazione di immagine ma anche di alta strategia
politica, un progetto di pacificazione tra nazioni. Saadi non
era un campione e lo sapeva, mai che si sia lamentato con la mia
famiglia o con Serse Cosmi che lo fece giocare per pochi minuti
contro la Juventus, regalandogli una grande gioia". Il 2 maggio
del 2004 Gheddafi, entrò in campo al 30' del secondo tempo della
partita Perugia-Juventus, al posto di Bothroyd, sul punteggio di
1-0 per gli umbri guidati da Serse Cosmi. "Lo ribadisco, se
Saadi vuole, qui troverà sempre una porta aperta" ha ribadito
Riccardo Gaucci.
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