"L'ufficialità della cessione di
Ast al gruppo Arvedi apre opportunità interessanti per la
manifattura siderurgica italiana che vanno sapute cogliere con
la dovuta responsabilità e lungimiranza": a sostenerlo sono il
segretario regionale del Pd Tommaso Bori insieme a quello
provinciale e comunale di Fabrizio Bellini e Pierluigi Spinelli.
"Se da un lato la prospettiva di possibili investimenti su Terni
da parte della nuova proprietà rappresenta una premessa
incoraggiante rispetto alle possibilità di sviluppo della
presenza della Acciai speciali sul mercato internazionale -
aggiungono -, ci sono, dall'altro, alcuni aspetti che richiedono
attenzione, visione e una programmazione equilibrata. Quello che
auspichiamo è, in primo luogo, un piano industriale efficace per
la salvaguardia sia dell'integrità degli impianti e dell'indotto
sia dell'occupazione del comparto. Quindi che il governo assuma
pienamente un ruolo di accompagnamento e di garanzia attraverso
il riconoscimento della centralità dell'acciaio nelle politiche
industriali del Paese e una strategia coerente sulla siderurgia.
Per arrivare alla dovuta chiarezza sulla annunciata
partecipazione di minoranza di Tk nell'assetto societario e sul
ruolo della finanza pubblica tramite la Cassa depositi e
prestiti e quello eventuale dei fondi di investimento. Il
Partito democratico continuerà ad impegnarsi a tutti i livelli,
politici e istituzionali, e in tutte le sedi, a partire dal
Consiglio regionale aperto (messo in programma su richiesta
delle minoranze) e dall'Agorà sulla siderurgia, per tenere alta
l'attenzione su una fase strategica per il futuro di Terni,
dell'Umbria e della siderurgia italiana ed europea".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA