"La mia è una battaglia civile e non giudiziaria. Ho messo in conto di perdere qualche mese di stipendio e sono pronto ad andare avanti": è convinto delle sue ragioni e non intende fare passi indietro Gianfranco Pigozzi, il docente di arte alla scuola secondaria Signorelli di Orvieto sospeso da lavoro e stipendio, da martedì, in quanto, senza Green pass perché non vaccinato, ha deciso di interrompere anche i tamponi necessari per ottenere il certificato.
Parlando con l'ANSA all'indomani della notifica del provvedimento, il professore spiega che per ora non ricorrerà legalmente contro di esso. "La via giudiziaria - dice - non è nelle mie corde, anche se in queste ore in tanti mi stanno scrivendo dicendomi che ci sono vari studi legali in Italia pronti a fornire assistenza gratuita per casi come il mio. Vedrò cosa fare, contatterò altri docenti nelle mie condizioni. Ma per ora mi tengo la sospensione".
Pigozzi - 49 anni, due figlie - confida nel fatto che nelle prossime settimane la normativa sull'obbligo di Green pass "possa ammorbidirsi". "Penso - commenta - che qualcosa possa cambiare, che ci possa essere una risposta a livello sociale dopo il 15 ottobre. Nel frattempo mi autososterrò".
A confortarlo, in questi ultimi giorni, anche la "solidarietà" che racconta di aver ricevuto da parte di "centinaia" di concittadini, tra i quali i genitori di alcuni alunni. "Qualcosa si sta muovendo - prosegue -, so che ci sono gruppi Whatsapp in cui si ipotizzano azioni e iniziative in mio sostegno. Come ad esempio un incontro aperto alla città per avviare un dibattito, anche a livello scientifico, sul tema di vaccini e Green pass".
L'istituto Signorelli ha intanto avviato le procedure di sostituzione del docente per dare continuità didattica alle sette classi in cui insegna.
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