Si è formalmente avvalsa della
facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero Manuela
Comodi la donna di 44 anni, ungherese, fermata a Città della
Pieve per l'omicidio del figlio. Lo ha appreso l'ANSA dal suo
difensore, l'avocato Enrico Renzoni.
Con il legale la donna, sotto choc, ha comunque negato di
avere ucciso bambino, di due anni, sul quale sono state trovate
diverse ferite da arma da taglio al petto. L'avvocato non è
voluto entrare nel merito della versione della sua assistita.
Questa comunque avrebbe sostenuto di essere arrivata per caso e
a piedi a Pò Bandino, una frazione di Città della Pieve, da
Chiusi dove alloggiava da qualche giorno presso un amico, mentre
il padre del piccolo si trova all'estero. Avrebbe poi raccontato
di essersi allontanata dal figlio lasciandolo sul passeggino per
andare a recuperare un giocattolo e al suo ritorno lo avrebbe
trovato già ferito. La donna avrebbe inoltre affermato di
essersi trovata da sola nel centro umbro.
Un passeggino con tracce di sangue è stato sequestrato nel
pomeriggio di ieri nei pressi del supermercato dove la donna
aveva portato il figlio.
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