La Procura di Perugia ha revocato
la richiesta di archiviazione che era stata avanzata nell'ambito
dell'indagine avviata a carico di un uomo di origine
nordafricana accusato di avere costretto la moglie a tenere il
velo integrale. Lo ha reso noto lo stesso Ufficio giudiziario
del capoluogo umbro guidato da Raffaele Cantone.
La richiesta di revoca della richiesta d'archiviazione -
spiega la Procura di Perugia - è stata decisa in seguito alla
presentazione di opposizione da parte della persona offesa. E'
giustificata "dalla necessità di effettuare ulteriori attività
investigative, cui fa riferimento l'atto di opposizione, fra cui
anche l'audizione diretta della querelante".
Nella stessa nota, firmata dal procuratore Cantone, si ricorda
che il procedimento "nei giorni scorsi era stato oggetto di
particolare attenzione mediatica per una frase estrapolata dalla
richiesta di archiviazione relativa alla costrizione della
denunciante a tenere il velo integrale".
In particolare nell'atto si sosteneva che "la condotta di
costringere a tenere il velo integrale rientra nel quadro
culturale, pur non condivisibile in ottica occidentale, dei
soggetti interessati".
"Imporre il velo non può essere giusto nel nostro Paese che
ha proprie regole. Che non sono certamente quelle della
tradizione islamica", aveva detto il procuratore dopo che il
caso era finito sui giornali.
Nella richiesta di archiviazione del pm, ora revocata, si
sosteneva tra l'altro che "il rapporto di coppia viene
caratterizzato da forti influenze religiose-culturali alle quali
la donna non sembra avere la forza o la volontà di sottrarsi".
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