Ha confessato davanti al pubblico ministero Barbara Mazzullo, l'ottantenne medico in pensione che la notte della vigilia di Natale ha ucciso la moglie, ex maestra, gravemente malata, sua coetanea, nella loro abitazione di strada Sant'Angelo, ad Amelia.
Nel corso dell'interrogatorio che si è svolto dopo il delitto, l'uomo si sarebbe detto "angosciato" dalla situazione della donna. Le condizioni di salute della moglie sarebbero infatti degenerate nel corso dell'ultimo mese. E lei - conosciuta per essere particolarmente brillante e socievole - nei momenti di lucidità avrebbe più volte riferito di vedere calpestata la propria dignità di persona. Da qui sarebbe maturata la decisione del marito di ucciderla per porre fine alle sue sofferenze.
L'uomo l'avrebbe quindi colpita con un paio di colpi di pistola (non di fucile come si era appreso inizialmente) - sembra legalmente detenuta - al petto, che non le hanno lasciato scampo.
Nell'abitazione, al momento dell'omicidio, c'erano anche uno dei due figli della coppia, la compagna e una badante, che hanno poi dato l'allarme.
Il corpo della donna è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre l'interrogatorio di garanzia del presunto omicida non è stato ancora fissato.
"È una tragedia che rattrista tutta la comunità, avvenuta in una giornata particolare che viene offuscata" commenta il sindaco di Amelia, Laura Pernazza. La quale conosceva personalmente la vittima e la ricorda, prima che la malattia prendesse il sopravvento, come una donna "sempre spiritosa e dalla battuta pronta".
Anche il medico era particolarmente conosciuto in città e in tutto il comprensorio amerino-narnese.
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